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design dei gioielli più contemporanei

Gioielli d’oggi tra design e gesti quotidiani

Negli ultimi anni è tornata protagonista la materia: superfici irregolari, finiture satinate o martellate, volumi scultorei che si sentono prima ancora di vedersi.

L’estetica non è più lucida a tutti i costi; al contrario, la perfezione controllata lascia spazio a piccole vibrazioni tattili che aggiungono calore, soprattutto nei pezzi di tutti i giorni.

È una svolta culturale: dal “gioiello-vetrina” si passa al gioiello-gesto, capace di dialogare con maglieria, denim e tailoring senza sembrare fuori posto.

Quando parliamo di “materico” non intendiamo solo oro e argento lavorati. La tendenza abbraccia smalti satin, ceramiche raku, vetro opalino, pietre grezze e perfino resine translucide che imitano minerali.

Sul metallo, tecniche come martellatura, satinatura, sabbiatura e brunitura creano micro-rilievi che catturano la luce con discrezione; ogni segno diventa parte del design, come la trama di un tessuto. Il risultato è un’eleganza meno gridata e più sensoriale, che funziona in ufficio come all’aperitivo.

C’è anche un risvolto pratico. Le superfici non a specchio invecchiano meglio: micro-graffi e urti leggeri si mimetizzano, il pezzo prende patina e carattere. In termini di costo per utilizzo, un anello satinato o un bracciale martellato diventano ottimi “daily driver”: li indossi spesso, li abbini facilmente, e la resa resta alta nel tempo.

Stilisticamente, i volumi materici aiutano a costruire un look contemporaneo con pochi elementi: una catena piatta satinata su t-shirt bianca, un cuff scultoreo sul polso nudo, studs irregolari che interrompono la simmetria del viso. Anche nel mix high–low danno il meglio: una base preziosa discreta e un solo pezzo “grezzo” come accento bastano per spostare l’insieme.

Se vuoi vedere esempi concreti curati nei dettagli occorre dapprima capire al meglio come oggi queste tecniche vengano applicate alla materia comunicativa dei gioielli, dove texture e tridimensionalità diventano la vera decorazione anche quando il design rimane essenziale o classico.

Materiali: come leggere etichette e titoli

Quando valuti un gioiello, parti dai materiali: l’oro 18 kt (750‰) è spesso l’equilibrio migliore tra pregio, resistenza e facilità di manutenzione. Se ti serve un ripasso chiaro su purezza, carati e leghe, può aiutare la voce enciclopedica dedicata all’oro (carati, titoli e leghe spiegati in modo sintetico).

Le cifre 750 o 585‰ indicano il titolo legale della lega.

Per riconoscere marchi e punzoni (oro, argento, platino) esiste una guida pratica messa a disposizione dalle Camere di Commercio, utile per capire cosa cercare e come leggere le marcature principali (marcatura metalli preziosi – Camere di Commercio).

Se desideri alternative più accessibili, valuta il gold vermeil (placcatura d’oro più spessa su base in argento 925), l’acciaio chirurgico o leghe anallergiche: soluzioni versatili che reggono bene l’uso quotidiano. In tutti i casi, la cura nel tempo conta quanto il materiale di partenza.

Stile e uso: come far lavorare il portagioie per te

La domanda non è “prezioso o bigiotteria?”, ma quando puntare sull’uno o sull’altra. Per tutti i giorni funzionano bene orecchini a lobo, una catena media e un anello semplice. Per dare ritmo a un look minimale scegli un solo hero piece (un cuff scultoreo o un bracciale rigido) e lascia che il resto accompagni. Se ami cambiare spesso, resine, perle irregolari e cristalli colorati offrono varietà senza impegnare troppo il budget.

  • Daily uniform: studs minimal + catena piatta + anello bombato.
  • Materico contemporaneo: bracciale satinato + anello martellato + orecchino singolo scultoreo.
  • Colore intelligente: perle baroque o perline di vetro + un anello con pietra come accento.

Costo per utilizzo e longevità

Valuta il costo per utilizzo: un anello in argento indossato 200 volte costa meno “a uscita” di più pezzi economici usati due sere e poi dimenticati. Se un gioiello entra nella tua routine, ha senso investire in materiali e finiture superiori; per le tendenze stagionali, gioca con bigiotteria ben fatta e scegli texture interessanti per aggiornare l’insieme.

Manutenzione e comfort: piccole abitudini, grande resa

Togli i gioielli prima di sport, doccia e profumi; riponili separati in sacchetti anti-ossidazione o in tasche singole. Per argento e acciaio usa panni specifici; per placcati, preferisci un panno morbido asciutto. Se hai pelle sensibile, cerca indicazioni “nickel tested” e controlla periodicamente chiusure e castoni, soprattutto su anelli e ciondoli con pietre.

Sostenibilità, senza moralismi

La scelta più “green” è allungare la vita dei pezzi: riparazioni, ricondizionamento delle placcature e acquisti pre-loved riducono sprechi e danno carattere al portagioie. Una base curata di fondamentali di qualità, affiancata da elementi materici o colorati, ti permette di aggiornare lo stile senza ricominciare da zero ogni stagione.

bigiotteria vs griff

Bigiotteria vs pezzi griffati

C’è un momento in cui guardi il portagioie e ti chiedi: investo in un pezzo “importante” o mi diverto con la bigiotteria? La verità è che non è una guerra tra fazioni: sono due strategie diverse per comunicare stile, con pro e contro che dipendono da budget, occasioni, durata e messaggio che vuoi dare.

Cosa intendiamo davvero

  • Bigiotteria: materiali non preziosi (ottone, leghe, resine, vetro), placature in oro/argento, cristalli. Vantaggi: prezzo accessibile, design audace, zero sensi di colpa nel cambiare spesso. Rischi: durata limitata, placcature che si consumano, possibili allergie al nichel.
  • Pezzi griffati: marchi di lusso/firma (anche costume jewelry di fascia alta) e gioielleria in metalli preziosi. Vantaggi: finiture superiori, design iconico, maggiore costo-per-uso giustificato nel tempo, spesso rivendibilità migliore. Rischi: investimento iniziale, timore di “rovinarli”, moda del logo che può invecchiare.

Quando scegliere cosa

Scegli bigiotteria quando:

  • cerchi impatto scenico per eventi, shooting o serate (maxi orecchini, choker scultorei);
  • vuoi giocare con le tendenze senza impegnare il budget;
  • ti serve varietà per cambiare spesso immagine.

Scegli pezzi griffati/di qualità quando:

  • desideri un daily uniform raffinato (studs in oro, chain sottile, anello sigillo);
  • punti su longevità e manutenzione facile (oro 14/18 kt, argento 925, pietre dure);
  • ti interessa il valore nel tempo (icona di brand, capsule signature, vintage desiderato).

Il criterio che non sbaglia: costo per uso

Un collier in oro che indossi 200 volte in pochi anni può costarti meno a portata di cinque collane economiche usate tre volte e poi dimenticate. La domanda chiave è: quante volte lo metterò davvero? Se la risposta è “spessissimo”, ha senso salire di fascia.

Mix & match: il metodo “high–low”

La combinazione più moderna non è solo bigiotteria o solo firma, ma l’equilibrio:

  • Base preziosa (orecchini a lobo in oro, chain sottile) + accento di bigiotteria (ear cuff scultoreo, maxi bracciale in resina).
  • Orologio importante + anelli minimal non preziosi che aggiungono texture.
  • Pendente firmato su cordino in seta o collana di perline: contrasti intelligenti, look personale.

Regola d’oro: un solo “hero piece” per look. Il resto accompagna.

Materiali e pelle: questione di comfort

  • Allergie: se reagisci al nichel, cerca “nickel tested” o prediligi acciaio chirurgico, oro, argento.
  • Placcature: più è spesso il micronaggio, più dura (cerca gold vermeil su base argento 925).
  • Bagni protettivi: rimuovi i pezzi prima di sport, doccia, profumi; riponi in sacchetti anti-ossidazione.

Sostenibilità senza moralismi

  • Compra meno, meglio: un paio di icone che metti sempre riducono l’impronta più di dieci trend effimeri.
  • Vintage & pre-loved: ottimo per firme storiche e per dare nuova vita a pezzi di qualità.
  • Riparare/ricoprire: una placcatura rifatta allunga la vita della bigiotteria preferita.

Come costruire il tuo portagioie (capsule)

  • Fondamentali: piccoli stud in oro o argento, anello semplice, catena media; sono la “maglia bianca” dei gioielli.
  • Statement: 1–2 pezzi “wow” stagionali (maxi orecchino, collier rigido, bracciale oversize).
  • Firma personale: un pezzo iconico (anche griffato) che ti rappresenti e invecchi bene: medaglia, charm, sigillo di famiglia.

In sintesi (senza sforzo)

  • Bigiotteria per giocare, osare, cambiare.
  • Pezzi griffati/di qualità per resistere, valorizzare, semplificare.
  • La combinazione è il vero lusso: un guardaroba di gioielli che lavora per te.

Non è una scelta definitiva, è una strategia dinamica. Parti dai fondamentali di qualità che userai ogni giorno, poi ruota la bigiotteria per raccontare l’umore e la stagione. Così il tuo stile rimane coerente, contemporaneo e — soprattutto — tuo.

come vestirsi oggi

Quiet luxury di tutti i giorni: come vestirsi oggi

C’è un momento, al mattino, in cui il mondo è ancora sospeso: il caffè fuma, la città brilla di pioggia e il guardaroba chiede una decisione rapida ma sensata. Oggi la risposta è il cappotto oversize color cammello. Le spalle rilassate e la linea morbida rendono tutto immediatamente più sofisticato senza risultare impostato. Sotto, mantieni il profilo asciutto: dolcevita a coste grigio perla e pantaloni dritti antracite disegnano una silhouette pulita, lasciando al cappotto il ruolo da protagonista.

Ai piedi, scegli tra due strade. Se devi attraversare la città e vuoi stabilità, stivale al ginocchio con tacco medio: slancia quel tanto che basta e regge bene i marciapiedi bagnati. Se preferisci un accento urbano, derby leggermente chunky: aggiungono carattere senza appesantire. La borsa? Hobo morbida in pelle martellata: cade bene sul fianco, resiste alla pioggia leggera e non riga il cappotto.

La palette gioca sulle sfumature neutre — cammello, grigio, antracite — ma un dettaglio bordeaux (una sciarpa, guanti sottili, persino un tinted balm color ciliegia) scalda l’insieme e lo rende meno prevedibile. Per i materiali, pensa tattile: lana spazzolata per il cappotto, merino sottile per la maglieria, pelle granata per accessori che sopportano bene l’uso quotidiano.

Come adattarlo in tre scenari

  • Ufficio: aggiungi camicia bianca sotto il dolcevita; mocassini lucidi al posto degli stivali.
  • Sera: top in satin avorio e cintura gioiello; il cappotto cammello su base luminosa diventa subito più evening.
  • Weekend: jeans dritti blu scuro, beanie in lana e sneaker pulite per la stessa grammatica di volumi con un tono più rilassato.

Una nota di beauty veloce: riga laterale profonda per bilanciare i volumi del cappotto e lip balm ciliegia per un riflesso fresco senza l’impegno del rossetto pieno. È quell’1% che chiude il cerchio.

Hi/Low — dove investire e dove risparmiare

  • Investi: un ottimo cappotto cammello, ben tagliato: ti seguirà per anni.
  • Risparmia: dolcevita basici in più colori e sciarpe; mini upgrade: solette termiche sottili negli stivali per comfort invisibile.

Nota di sostenibilità: spazzola il cappotto a fine giornata e arieggialo; ridurrai i lavaggi a secco e durerà di più. Se desideri novità senza acquisti, scambia sciarpe e cinture con un’amica/o: un dettaglio cambia subito la percezione dell’outfit.

La moda quotidiana non chiede rivoluzioni, ma coerenza. Parti da un capo solido — oggi, il cappotto cammello — e lascia che il resto racconti la tua routine con naturalezza. Domani basterà cambiare un accessorio per riscrivere la storia.

Moda Maschile anni ’70

Gli anni ’70 rappresentano un’epoca rivoluzionaria anche nel mondo della moda maschile, caratterizzata da uno stile audace, colorato e spesso eccentrico.

Questo decennio ha visto l’emergere di nuovi movimenti culturali e musicali, influenzando significativamente le scelte di abbigliamento degli uomini.

Ecco un’analisi più dettagliata della moda maschile degli anni ’70:

**1. Lo Stile Hippie e Boho: Gli ideali di pace e amore degli hippie hanno ispirato uno stile bohémien, che si rifletteva in abiti sciolte, tessuti naturali e stampe psichedeliche. Gli uomini sfoggiavano pantaloni a zampa d’elefante, camicie a fiori, gilet e giacche frangiate. I materiali erano spesso leggeri e confortevoli, come il lino e il cotone.

**2. La Rivoluzione Disco: Con l’avvento della disco music, la moda maschile divenne più glamour e sofisticata. I pantaloni a zampa d’elefante continuarono a essere popolari, spesso abbinati a giacche a sbuffo e camicie a collo largo con colletti a punta. Materiali lucenti, come il poliestere, erano ampiamente utilizzati per creare outfit che catturassero la luce delle piste da ballo.

**3. Lo Stile Preppy: L’influenza degli anni ’70 si fece sentire anche nel mondo preppy, con uomini che adottavano un look più formale e conservatore. I pantaloni a sigaretta, le camicie a righe e i mocassini divennero parte integrante dello stile preppy. I colori neutri e le stampe più sobrie contraddistinguevano questo stile.

**4. Jeans e Giubbotti di Pelle: I jeans divennero un capo di abbigliamento iconico, con le persone che sperimentavano con lavaggi particolari e tagli più larghi. I giubbotti di pelle erano spesso abbinati a jeans e camicie a quadri, creando uno stile casual ma ribelle, ispirato alle icone del rock come i Rolling Stones.

**5. Colori Audaci e Pattern Vistosi: Gli anni ’70 erano famosi per i colori vivaci e i pattern audaci. Gli uomini indossavano maglie a righe caleidoscopiche, pantaloni a fantasia e accessori colorati come cravatte larghe e papillon. La moda maschile di questo periodo era tutto tranne che noiosa, con una preferenza per l’eccesso di colori e dettagli eccentrici.

**6. Accessori Iconici: Gli accessori erano un elemento chiave dello stile degli anni ’70. Occhiali da sole oversize, cappelli a tesa larga, catene d’oro e orologi con cinturino in pelle erano elementi comuni nei guardaroba degli uomini di quell’epoca. Questi accessori contribuivano a completare il look audace e distintivo degli anni ’70.

In buona sostanza la moda maschile degli anni ’70 è stata un’esplosione di creatività e autenticità, riflettendo l’atmosfera di cambiamento e libertà di quell’epoca.

I contrasti tra gli stili hippie, disco e preppy hanno creato una miscela eclettica che ha influenzato la moda maschile per anni a venire.

Moda Femminile attraverso lo Stile dell’Ultimo Secolo

“Moda Femminile: Un Viaggio attraverso lo Stile dell’Ultimo Secolo”.

Nel vasto panorama della moda femminile, ogni decennio ha portato con sé un’incredibile evoluzione, plasmando e ridefinendo il concetto di stile.

Da iconiche rivoluzioni degli anni ’20 agli audaci accenti degli anni ’80, la moda femminile ha attraversato un viaggio straordinario nel corso dell’ultimo secolo.

Esploreremo gli stili distintivi e le tendenze che hanno caratterizzato ogni epoca, creando un ritratto affascinante della moda nel corso del tempo.

La moda femminile è un affascinante percorso attraverso cui esprimere creatività, individualità e cambiamenti sociali.

Nel corso dell’ultimo secolo, abbiamo assistito a trasformazioni sorprendenti, dalle gonne corte degli anni ’20 alle linee pulite degli anni ’60, fino alle silhouette sartoriali degli anni ’90.

Un viaggio attraverso queste epoche ci permette di comprendere come la moda non sia solo un riflesso delle tendenze estetiche, ma anche uno specchio delle trasformazioni culturali e sociali.

Il Ruolo delle Boutique e delle Realtà di Vendita nell’Evoluzione della Moda Femminile

Questo affascinante viaggio attraverso la moda femminile non sarebbe completo senza un’analisi approfondita del ruolo cruciale svolto dalle boutique, dagli outlet e dai negozi di abbigliamento femminile nel plasmare e diffondere le tendenze di ogni decennio.

Queste realtà commerciali non sono semplicemente luoghi di vendita, ma veri e propri architetti della moda, influenzando le preferenze delle donne e contribuendo a definire il panorama stilistico di ogni epoca.

Le boutique, con le loro atmosfere raffinate e la selezione accurata di capi di abbigliamento, sono spazi che vanno oltre la mera vendita.

Rappresentano degli habitat in cui le donne possono immergersi nell’arte della moda, esplorando nuove interpretazioni di stile e sperimentando con l’identità attraverso abiti che diventano veri e propri simboli di autenticità.

L’esperienza di acquisto in una boutique è un viaggio emozionante, un dialogo tra il cliente e il curatore dello stile, che lavora per offrire una selezione unica e distintiva.

Gli outlet, invece, hanno rivoluzionato il concetto di accessibilità alla moda di qualità.

Questi spazi offrono una vetrina di capi di stagioni passate o eccedenze di produzione a prezzi più accessibili, rendendo la moda desiderabile e accessibile a una vasta gamma di consumatrici.

Gli outlet diventano così il ponte tra la qualità artigianale e la domanda del mercato, favorendo la circolarità nella moda e garantendo che ogni donna, indipendentemente dal budget, possa esprimere la propria personalità attraverso l’abbigliamento.

I negozi di abbigliamento femminile, come kekris.com, o altre realtà sia online, che fisiche, con la loro vasta gamma di marchi e stili, svolgono un ruolo chiave nell’offrire alle donne una pluralità di scelte.

Sono veri e propri centri di ispirazione, dove ogni corridoio è un viaggio attraverso le tendenze del momento e i classici intramontabili.

L’esperienza di acquisto diventa un atto di esplorazione e autoespressione, con i negozi che fungono da curatorie di storie di stile uniche.

Dunque, mentre celebrare le tappe salienti della moda femminile degli ultimi cento anni, dobbiamo riconoscere il contributo fondamentale di queste realtà commerciali.

Oltre a essere luoghi di vendita, sono veri e propri custodi della cultura e dell’innovazione, rendendo possibile la democratizzazione dello stile e offrendo a ogni donna l’opportunità di essere protagonista della propria narrazione di moda.

Queste realtà non solo vendono abiti, ma plasmano il modo in cui le donne si vedono e si presentano al mondo, rendendo ogni acquisto un capitolo significativo nella storia della moda femminile.


La Moda Femminile – Decennio per Decennio

  1. Gli Anni ’20 – L’Era del Jazz e degli Abiti Svasati: Gli anni ’20 sono stati un periodo di emancipazione e cambiamento sociale. Le donne abbandonarono i corsetti in favore di abiti svasati che consentivano maggiore libertà di movimento, riflettendo lo spirito ribelle e la gioia dell’epoca del jazz. Gli accessori come perline e piume divennero essenziali, creando uno stile distintivo.
  2. Gli Anni ’40 – La Moda durante la Seconda Guerra Mondiale: Durante la Seconda Guerra Mondiale, la moda femminile subì influenze pragmatiche. Gonne più corte e tessuti più leggeri riflettevano le sfide della guerra, ma ciò non impedì la nascita di stili iconici come il completo giacca e gonna, simbolo di eleganza e forza.
  3. Gli Anni ’60 – La Rivoluzione Moda e la Nascita della Mini Gonna: Gli anni ’60 furono un’epoca di sperimentazione e libertà. La mini gonna divenne simbolo della rivoluzione culturale in corso, mentre le stampe psichedeliche e gli abiti a-line definirono uno stile giovanile e audace.
  4. Gli Anni ’80 – Eccentricità e Sfumature Cromatiche: Gli anni ’80 portarono con sé uno stile audace e dinamico. Le spalle imbottite, i colori neon e gli accessori oversize divennero protagonisti di una moda che urlava individualità e autenticità. L’abbigliamento divenne un mezzo per esprimere audacemente la personalità.
  5. Gli Anni ’90 – Lo Stile Minimalista e Grunge: Gli anni ’90 videro il passaggio a uno stile più minimalista e informale. Il grunge divenne una forza dominante con jeans strappati e maglioni oversize. Allo stesso tempo, lo stile minimalista caratterizzato da linee pulite e tessuti neutri guadagnò popolarità.
  6. Gli Anni 2000 – Dal Minimalismo al Maximalismo: Il nuovo millennio vide una varietà di stili, dal minimalismo degli abiti slip dress e denim su denim agli eccessi del maximalismo con stampe audaci e dettagli ornamentali.
  7. Gli Anni 2010 – Ritorno al Vintage e Rivisitazione del Passato: Nel decennio appena trascorso, c’è stato un evidente ritorno al vintage con una rielaborazione degli stili degli anni precedenti. L’abbigliamento “retro” divenne di moda, riflettendo un desiderio di connessione con il passato.

Attraverso questo affascinante viaggio nella moda femminile dell’ultimo secolo, emergono chiaramente le dinamiche complesse tra stile e società.

Ogni decennio ha portato con sé una sua unica espressione di femminilità e cambiamento.

Guardando al futuro, ci aspettiamo ulteriori rivoluzioni nella moda femminile, dove il passato continua a ispirare il presente e a plasmare il nostro concetto di stile.

Che sia la riscoperta di elementi retrò o l’innovazione di nuove tendenze, la moda femminile rimane un racconto in continua evoluzione, in cui ogni donna può trovare il suo spazio per esprimere la propria bellezza e individualità.

Esplora con noi il viaggio senza fine della moda femminile, un capitolo che continua a scrivere la storia dello stile nel nuovo secolo.